Questa breve guida ha come obbiettivo quello di descrivere in modo semplice ed efficace quali siano i componenti base di un impianto antintrusione aiutando così i nostri clienti (e non) a muoversi nel fitto e complesso mondo della sicurezza. Prima di ogni altra cosa è necessario che venga eseguito un sopralluogo tecnico dell’area da proteggere. In questo modo si potrà analizzare il rischio di intrusione ed ipotizzare un’adeguata protezione per beni e persone. La normativa di riferimento con la quale Digitec realizza progetti e impianti è la CEI 79-3 allineata per terminologia e logica di classificazione all’europea EN 50131 . Questa infatti indica 4 gradi di sicurezza ( 3 in Italia per la CEI) da assegnare ad una protezione antintrusione a seconda dei dispositivi usati e delle aree in cui sono installati. Si richiama tale normativa per approfondimenti.
Non è definibile a priori quale sia il grado di protezione da utilizzare ma questo può essere chiaro dopo un accurato sopralluogo. Ogni abitazione ha un suo impianto antintrusione “su misura” e ogni cliente ha differenti necessità/richieste. A Digitec avrete tutta l’attenzione necessaria poichè un nostro Team (agenti del settore e tecnici specializzati con grande esperienza) seguirà la progettazione e lo sviluppo del vostro impianto in maniera personalizzata e puntuale.
Non possiamo chiaramente indicare il metodo di massima utilizzato a Digitec (per questioni di sicurezza) ma è sempre nostra cura proteggere i clienti con il massimo del grado possibile e con il massimo delle tecnologie antintrusione sul mercato per garantire la protezione totale di beni e persone.
Quella della classe ambientale è un’altra importante variabile da tenere in considerazione poichè per ogni ambiente (interno, interno con temperature estreme, esterno riparato o esterno esposto) vi saranno particolari componenti da utilizzare.
In ultima analisi bisognerà tenere in considerazione la locazione dell’edificio da proteggere poichè l’impianto antintrusione di un appartamento in un condominio al 3° piano avrà differente progettazione di una villetta singola piano terra con giardino privato.
Sfatiamo un luogo comune: descrivere un impianto antintrusione con la dicitura “antifurto” non è corretto e richiama una leva commerciale che spesso (ma non sempre) fa rima con mancanza di professionalità. Difatti questi dispositivi non sono usati per evitare i furti bensì l’intrusione della proprietà da proteggere. Una buona protezione antintrusione è composta da 2 macro dispositivi da considerare: dispositivi elettronici (centrale di allarme, contatti magnetici, volumetrici interni, nebbiogeni e protezioni perimetrali) e dispositivi meccanici (porte blindate, finestre con vetri antisfondamento, serrature complesse e inferriate). La sinergia tra protezione meccanica e protezione elettronica fornisce il massimo della protezione antintrusione possibile. L’obbiettivo primario è evitare l’intrusione della zona protetta, non il furto. Se ci sono degli oggetti di particolare valore sarà valutato attentamente nel processo di progettazione al momento del sopralluogo.
Paragonate l’ambiente da proteggere agli strati di una cipolla. Partendo dal cuore via via allontanandosi, si individuano le macro aree da proteggere e si innestano appropriati dispositivi elettronici speciali per monitorarle.
Si rimanda alle guide specifiche di Digitec per un approfondimento sull’applicazione dei vari dispositivi di protezione ambienti.
Andiamo a descrivere quali sono i componenti principali di un sistema di sicurezza antintrusione.
Partiamo dal cuore dell’impianto: la Centrale d’allarme.
Nella centrale è contenuto il processore che riceve, gestisce e comanda i dispositivi sul campo. Una buona centrale ha un costo di 400 euro, quindi, in ogni caso, diffidate da prezzi inferiori. Anche la scelta della centrale d’allarme è vitale per il buon funzionamento generale dell’impianto antintrusione, quindi siate cauti nel “risparmiare” poche decine di euro in un componente così sensibile.
La Centrale d’allarme non è solo processore di dati ma anche “contenitore” di schede elettroniche con funzioni opzionali come ad esempio la combinazione telefonica GSM in grado di telegestire le funzioni di comando e controllo del vostro impianto, e i vari moduli di espansione dei dispositivi sul campo. E’ semplice per il lettore giungere quindi alla seguente conclusione: la centrale non deve essere in vista all’ingresso dell’ambiente da proteggere. Una buona centrale è in grado (con l’aggiunta di un apposito modulo ricetrasmettitore) di gestire sia componenti filari che componenti in radio frequenza.
E’ giunto il momento delle “braccia” del sistema di allarme: i rilevatori antintrusione nell’ambiente da proteggere.
Il mercato è inondato da questi dispositivi. Se solo alcune aziende possono prendersi carico dell’onere di produrre centrali ad alta sicurezza (visti gli elevati costi di progettazione, sviluppo e certificazione) questo non è così per i sensori di rilevazione antintrusione. Un vero oceano si apre se si tenta di digitare su Google Search “sensore volumetrico”. Si parte da un sensazionale 9 euro e si arriva anche a svariate centinaia di euro per un solo sensore. Lasciateci dire che un prezzo ragionevole si ha dalle 50-60 euro a salire (per un sensore a tecnologia infrarossa), quindi consigliamo a prescindere di diffidare dai prezzi inferiori.
Ricordiamo sempre che stiamo parlando di un dispositivo di sicurezza e non di un giocattolo di poco valore: ogni componente, quando sarà il momento, dovrà funzionare alla perfezione e senza intoppi, perchè in quel momento sarà la sicurezza delle persone e dei beni l’alta posta in gioco.
Per rilevare un’intrusione si possono utilizzare diversi dispositivi. Un contatto magnetico nascosto su un infisso, una dispositivo inerziale che rileva i tentativi di scasso, sensori volumetrici (infrarossi, microonde etc etc…) che rilevano il movimento, apparati in grado di carpire le frequenze di rottura di un vetro, cavi microfonici o sensori di calpestio, tutte soluzioni da valutare con un esperto durante la fase di sopralluogo.
Il dispositivo di controllo e i sistemi di disattivazione: la tastiera e i telecomandi.
Tramite questo dispositivo si potrà comandare l’inserimento e il disinserimento dell’impianto antintrusione, ma la tastiera non finisce qua! Difatti spesso le tastiere consentono all’utente finale di gestire scenari e opzioni della centrale in autonomia. Una buona tastiera è inoltre gradevole nel design (oltre a dover essere ovviamente efficiente), poichè vengono spesso installate nel corridoio notte o all’ingresso dell’appartamento in bella vista dei nostri ospiti.
Spendere due parole su una “moda” degli ultimi tempi non guasta: l’uso dei telecomandi e dei tag di disinserimento. A Digitec, sconsigliamo vivamente l’uso dei telecomandi per il disinserimento dei nostri impianti poichè il furto del telecomando o il tentativo di rapina sull’uscio di casa consentirebbero all’intruso di disattivare completamente ogni protezione. Saremo felici di spiegarvi presso Digitec, come proteggiamo i nostri clienti da questi infausti eventi.
Gli indicatori di allarme: le Sirene.
La sirena oltre a generare una forte (ma nei limiti di legge) segnalazione acustica è dotata di un illuminatore stroboscopico visibile a grande distanza. Usualmente si inseriscono sia una sirena esterna che una sirena interna in modo da poter segnalare inequivocabilmente l’intrusione, disorientando i ladri mettendoli quindi in fuga. E’ buona norma posizionare la sirena esterna in un luogo non di facile accesso e il più possibile in vista. La presenza della sirena è sintomo di proprietà allarmata e funziona da ottimo deterrente per scoraggiare i tentativi di furto.
Questa semplice guida vuol essere di supporto ai nostri clienti in modo che al momento del sopralluogo siano in grado, descrivendo con una metafora, di darci le misure della loro abitazione per vestirli di sicurezza su misura. La nostra esperienza e la nostra professionalità ci hanno premiato con migliaia di clienti soddisfatti e nella Provincia di Teramo (come in tutta la Regione Abruzzo) non è difficile alzando lo sguardo, osservare una delle nostre sirene con il logo . Vi invitiamo ad entrare in questi esercizi commerciali, istituti bancari, sali e tabacchi, gioiellerie, aziende farmaceutiche, alimentari, occhialerie e grandi centri commerciali per porre una semplice domanda oggettiva che farà da nostra porta bandiera: come vi trovate con Digitec Sicurezza?